Quanti di voi hanno pubblicato un romanzo senza rimetterci di tasca propria? Quanti poi sono stati distribuiti in tutta la penisola? Quanti, infine, hanno venduto al di fuori della cerchia di amici e parenti? Eppure il romanzo era bellissimo, ma se n’è accorto solo il piccolo editore che per pubblicarlo ha chiesto un sostanzioso contributo alle spese. Colpa dei grandi… che non leggono i nostri manoscritti e mandano avanti solo i raccomandati e i personaggi famosi. Invece di saltare al collo degli editori ho provato a guardare il problema cambiando il punto di osservazione. Sono andato a prendermi una laurea in Economia e ho inserito nel piano degli studi l’esame di Marketing, oltre alle varie gestioni d’impresa, amministrazione d’azienda ecc… e con le conoscenze acquisite mi sono calato nei panni di un editore. E mi è venuto lampante un quesito. Perché devo pubblicare un libro bellissimo che nessuno leggerà, a meno che non lo condisco con quintali di pubblicità (giornali, riviste, radio, televisione) senza avere uno straccio di garanzia che tutti i soldi spesi possano rientrare? Perché buttare i soldi dell’azienda o, quantomeno, rischiarli?
E va bene, direte voi! Ma almeno non pubblicare il “tronista” o “il reality-man” di turno.
Perché no, se dopo un’analisi accurata del mercato mi accorgo che una fetta di pubblico ha interesse ad approfondire la conoscenza del tronista? Ho già un pacchetto di clienti assicurato che abbassa il rischio d’impresa, rende l’investimento praticabile e il libro pubblicabile.
E a noi poveri scrittori di buon talento e scarsa fama cosa resta da fare? Sorridete, perché esistono ben due soluzioni percorribili:
1) ci iscriviamo alla prossima selezione del Grande Fratello… e dopo un anno bussiamo alla porta di qualsiasi editore…
2) creiamo la nostra fetta di mercato e rendiamo il nostro libro conveniente per l’azienda “Editore”.
Essendo troppo vecchio per il GF, io tenterei la seconda soluzione.
Mi metto qui in attesa del vostro arrivo… il tempo non mi manca perciò ragionateci con calma. Se dieci, cento, mille di voi decideranno di far parte di questo progetto, allora la fetta di mercato ce la siamo ritagliata. Scriviamo un libro a mille mani, facciamo leggere il blog e il numero di partecipanti ad un editore, se ognuno invita un amico a partecipare il numero crescerà in maniera smisurata. Invece di chiedere i diritti d’autore, ma soprattutto invece di dare soldi all’editore per la pubblicazione, ognuno di noi va in libreria e compra una copia per se stesso, altre per fare regali agli amici e ai parenti, invita tutti i conoscenti a fare altrettanto…
La fetta di mercato si allargherà a macchia d’olio e il nostro progetto diventerà un successo.
Io ci credo… perciò mi sdraio sul divano del mio blog e vi aspetto… nel frattempo scrivo l’inizio.
domenica 18 novembre 2007
Facciamo un libro e convinciamo gli editori
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6 commenti:
mitico
ecco il mio secondo intervento...
a riguardo dell'editoria:
in generale il sistema editoriale, ma più specificamente il sistema mercato in Italia segue regole e leggi non propriamente sensate.
Come dice Beppe Grillo in un altro famoso blog se la borsa italiana fosse trasferita improvvisamente a New York chiuderebbe entro 24 ore e tutti gli amministratori di queste pseudosocietà andrebbero immediatamente in galera.
Il sistema mercato che regola il settore dello spettacolo, naturalmente non è da meno. Il caos regna sovrano e la casualità con cui emergono giovani autori (e poi si affermano) è a dir poco imbarazzante. Si dovrebbe certamente fare qualcosa per cambiare prima di tutto la nostra mentalità ed in secondo luogo per cambiare quella dei nostri editori o produttori.
Questo discorso comunque non può prescindere dalla legge della domanda e dell'offerta: è chiaro che si produce quello che la gente vuole comprare.
Se un prodotto non si vende o non c'è richiesta non esiste... certo è vero anche che vi sono varie nicchie di sotto mercati ai quali sarebbe bene accedere... oppure bisogna solo che un autorità al di sopra delle parti decida cosa è giusto o no pubblicare (ma solo Dio potrebbe essere veramente imparziale)...
Insomma una soluzione non c'è e probabilmente non è giusto nemmeno costruirsi la propria rete di pubblico... anche se Grillo in primis dimostra di poter esistere anche senza stare dentro al mercato vero...
facciamo un film e convinciamo i distributori a distribuirlo, però poi vanno convinte anche le sale...
emanuele
Sono la mamma di un bimbo che ha frequentato il laboratorio di scrittura lo scorso anno, proprio oggi mio figlio mi ha chiesto "Mamma, ma il libro che abbiamo fatto con il maestro?" Al che ho fatto una ricerca sul web e sono approdata qui.... beh, se il romanzo di cui parla nel post è questo che dire? E' un vero peccato.... la storia era carina ed i bambini così entusiasti...
Un saluto,
Rispondo a Carola in ritardo... e me ne scuso. Non è ovviamente questo il libro fatto con i bimbi l'anno scorso. Suppongo che si riferisca alla scuola di Martin Pescatore! In tal caso le do aggiornamenti. Il comune di Pomezia aveva bloccato il pagamento dei genitori per occuparsene esso stesso. La cosa dovrebbe succedere, ma sta andando per le lunghe. E fintanto che non avviene, posso permettermi di aver fatto un lavoro tanto grande gratis, ma non posso sobbarcarmi le spese di pubblicazione. Pertanto in attesa di sviluppi...
il lavoro resta in una cartella ben conservato.
Spero che ai bimbi comunque sia rimasto qualcosa del laboratorio in termini di scrittura al di là del libro.
Grazie e a presto per le novità.
approdo qui girovagando...
la tua idea è stata già sfruttata ampiamente, pensa a Pulsatilla...
ma ormai è invecchiata (l'idea, non Pulsatilla). Tutti aprono un blog, tuti scrivono (minchiate - più o meno), parecchi sono seguiti.
La sostanza?
a me sfugge sempre.
La sostanza di un romanzo scorre nelle vene stesse del romanzo; mi è capitato di leggere romanzi autofinanziati e di trovare schifezze assolute e buone idee espresse male, mi è capitato di valutare testi di sconosciuti e pregare che rimangano tali per sempre, mi è accaduto di leggere romanzi pubblicati da esordienti senza sganciare soldi e di aver rimpianto le betulle che un giorno erano quei fogli...
il discorso non è quanto siamo bravi- che str...i i grandi editori a non accorgersene; il discorso è Siamo bravi?
Stra-mmha!
Per Carola... e tutte le persone interessate al libro fatto con i bambini di Martin Pescatore. Finalmente il Comune di Pomezia ha approvato il progetto e il libro è stato realizzato. S'intitola "E poi un meteorite cadde sulla nostra scuola e..." ed è in distribuzione gratuita nelle scuole di Pomezia e Torvaianica.
Dovrebbe essere già arrivato in mano ai vostri figli.
Spero vi piaccia...
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